biografia

MARIO STEFANILE  (1910-1977)   –   Notizie biografiche

 

Mario Stefanile, nato a Napoli nel 1910, entrò presto in giornalismo collaborando a diverse testate napoletane e nazionali: quotidiani, periodici, riviste. Approdato al quotidiano “Il Mattino” assunse nel 1940 le funzioni di critico letterario e nel 1952 quelle di critico drammatico, incarichi che mantenne fino alla sua scomparsa avvenuta nel 1977. Come inviato speciale del suo giornale viaggiò in molte parti del mondo e il ventaglio dei suoi interessi fu assai ampio: la letteratura, la poesia, il teatro, la critica d’arte, ma coltivò anche una sua attività di pittura con una surreale tavolozza e soprattutto la fotografia, che esercitò con molta passione illustrando talvolta i suoi libri e servizi giornalistici con le immagini colte dal suo obiettivo.

Tra le sue pubblicazioni, la propria produzione poetica (La danza del fuoco, Cembalo, Ritratto nel mare, Valzer nero, Hallalì, La Tagliola); libri di viaggi e vagabondaggi (Il volto del Sud, Il Golfo di Napoli, Il corno del postiglione); volumi di saggi critici (Quasimodo, Labirinto napoletano, Sessanta studi di varia letteratura, La letteratura a Napoli dal 1930 al 1970); antologie di scrittori napoletani e dell’Italia meridionale. Inoltre, innumerevoli elzeviri, recensioni, prefazioni a opere letterarie e mostre d’arte, commenti, inchieste, reportage dall’Italia e dall’estero, cronache, testi radiofonici.

Sue liriche e suoi scritti narrativi o critici figurano o sono citati in importanti pubblicazioni. Vincitore dei “Littoriali di poesia” nel ’37, ottenne numerosi riconoscimenti tra cui il “Premio San Pellegrino”, il “Premio Napoli” (1955 poesia; 1958 saggistica), il “Saint Vincent” (giornalismo, 1961 e 1965), il “Taranto”, il “Bagutta”, il “Chianciano”.

Critico autorevole, fu in relazione intensa con i maggiori scrittori e letterati e con ambienti culturali non solo italiani. Grande fu l’amicizia con Eduardo De Filippo, ma già prima con Raffaele Viviani. Fu tra i primi a pubblicare negli anni ’40 un ampio saggio su Salvatore Quasimodo, il futuro Nobel per la letteratura, con il quale restò in assiduo amicale rapporto. La pagina letteraria che Stefanile curava ogni giovedì sul Mattino, tra gli anni ‘60 e i ’70, riuniva importanti firme per il dibattito delle idee e sulle novità editoriali. Domenico Rea, Prisco, Compagnone, Pomilio, Anna Maria Ortese, ebbero talvolta in lui il primo recensore, spesso temuto, severo ma illuminante. Stefanile era un punto di riferimento per giornalisti e inviati speciali che venivano a fare i loro reportage su Napoli. Fu consulente della Rai e segretario generale della Fondazione Premio Napoli.

Tra i suoi “ozi dilettevoli”, come amava dire, la letteratura gastronomica: indagò su pagine celebri e sulla materia riunì per la sua biblioteca una cospicua raccolta di testi antichi e moderni, italiani e stranieri, alcuni ormai rari e introvabili. Si diede il piacere di scrivere “Sentimento del gusto”, “Musica da tavola”, “Partenope in cucina” ed altri acuti e arguti manuali e breviari, elevando la civiltà della tavola a espressioni di grande finezza letteraria.

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